cosa stavo pensando?

"COSA STAVO PENSANDO" portavoce di quelli che amano le operazioni più del risultato, di quelli che hanno più di una metafora, di quelli che non ce la faccio, di quelli che.. ma non ti vergogni?! e per quelli lì..

Saturday, February 03, 2007

La gioia del risveglio

Non sapeva perché e come.. ma ogni mattina si svegliava.
E quello era il momento più bello della sua giornata, quei pochi secondi in cui non aveva avuto ancora il tempo di chiedersi: «chi sono? cosa mi aspetta oggi?». Aveva molto chiara in mente la sequenza dei suoi primi pensieri, e di come il bel momento finisse.. in pochi istanti:
«…»
«…»
Eccoli lì! uno in fila all'altro, appena un istante li separava.. ma per lui era irrinunciabile..
beh in effetti non erano proprio pensieri.. erano più delle sensazioni..
Comunque!..
..i primi erano favolosi! spensierati e rilassati mentre gli altri erano tristi.. tristi e rassegnati..
I primi erano quelli di un bambino di 8 anni che si sveglia il primo giorno delle vacanze estive, non sa che cosa lo aspetta, ma sicuramente è qualcosa di buono, i secondi erano quelli di un rapinatore di banche in trappola.
Il piano era perfetto, l’ingresso della banca era dall’altra parte della strada, il sole scaldava la sua pelle e lo accecava riflettendosi sulla porta a vetri della banca. Tutto era calmo, attraversando la strada si era ancora chiesto se tutto sarebbe andato come se lo era immaginato, ma tutto era calmo, non c’era nulla di cui preoccuparsi, tra poco meno di un’ora sarebbe stato lontano e al sicuro con i soldi.
E invece No. Un impiegato aveva voluto fare l’eroe e aveva fatto scattare l’allarme silenzioso, gli sbirri erano arrivati e lui aveva dovuto prendere degli ostaggi, fare delle richieste.. lo sapeva che non avrebbe dovuto farlo, aveva visto centinaia di film in cui un rapinatore prendeva degli ostaggi, faceva delle richieste, ma alla fine veniva sempre preso.. non sempre, c’erano alcune eccezioni, ma solitamente erano i casi in cui il rapinatore era un genio della truffa, era Lupin o insomma era qualcuno che con lui non aveva proprio niente a che fare. Lui non aveva nessun asso nella manica, nessun piano di fuga, era disperato.. non sapeva con precisione perché stava facendo quello che stava facendo.. forse per ritardare l’arresto, forse perché avendolo visto tante volte nei film si era convinto che fosse il comportamento da tenere in circostanze del genere.. ma ormai lo sapeva che aveva perso!.. solo non riusciva a capire quando sarebbe stato il momento…
«…»
…il momento di arrendersi…

uno! un po' così..